sabato 15 settembre 2012

La discarica nel Parco dei Colli

 Il presidente: è improponibile
 

La richiesta del Comune di Almè, alle prese con problemi di cassa. Un privato ha proposto di trasformare una cava. Andrebbero rivisti i confini del verde per far posto ai rifiuti. La Regione: il sindaco ci ripensi.Il caso.

«Decisamente non in linea con le finalità del parco». Lucio Marotta è un uomo diplomatico. E anche uno capace di gestire le emergenze. Fino al 2011 viceprefetto vicario nel capoluogo, a febbraio è stato eletto presidente del Parco dei Colli. Ecco: la sfida è servita. L'ente che lui guida rischia d'essere un rarissimo esempio (probabilmente unico) di parco con discarica annessa.

Perché c'è un Comune, Almè, che ha appena votato in Consiglio l'atto d'indirizzo perché ai piedi delle colline venga piazzata una discarica di inerti. Anzi, non «nel» parco. Fuori. Per lasciar posto ai rifiuti l'ente ambientale in teoria dovrebbe (altro inedito) autoridursi i confini.

La proposta è nero su bianco, rilanciata in aula a maggioranza dopo che il 5 settembre la società Energia&Ambiente srl ha protocollato la sua richiesta. Ossia che l'area della cava e fornace «Ghisalberti», dedicata all'argilla, sia trasformata in una discarica da 1,5 milioni di metri cubi. Il 31 dicembre 2013 è il termine entro cui il privato vorrebbe avviare l'opera.

In soldoni, significa ottenere l'atto d'indirizzo del Comune (fatto, con il voto a maggioranza della civica che giuda l'amministrazione), il via libera del Parco dei Colli alla ridefinizione dei propri confini perché le due realtà non possono convivere (guardacaso), quello della Regione, quello della Provincia che dovrebbe modificare il suo già molto discusso piano cave. Il voto in Consiglio è stato mercoledì, ma già si intravede il primo sbarramento.

Quello del Parco, appunto. «La perplessità, uso questo termine, è evidente. Dovremmo ridurre i confini per lasciare posto a una discarica? Deciderà l'assemblea dei sindaci. Ma, opinione personale a caldo, mi pare inaccoglibile. Bizzarro»: il tono di Marotta è quello di chi è basito. Usando un altro eufemismo. Il parere ora è determinante, ma si esprimerà anche la Regione.

Da Almè il sindaco Luciano Cornago spiega: «Quella cava va recuperata. Fra 15 anni, secondo il piano, sarà ricoperta di vegetazione. Vogliamo governare il nostro stesso territorio prima che decisioni vengano imposte dall'alto, magari dalla Regione. Non che decidano di inviarci qui amianto...». Dal Pirellone secca replica dell'assessore titolare, Daniele Belotti (Lega): «La Regione non impone nulla, valuta solo richieste di privati.

Comunque non è questo il caso. Il sindaco giovedì ha dichiarato di volersi rifare a pareri di Provincia e Regione, ora il contrario. Fa confusione? E poi, vista la prospettiva, una discarica nel parco, un consiglio: ci ripensi».

La vicenda è maturata rapidamente - lo stesso Marotta dice di essere stato «informato tre giorni fa» - con un atto consiliare. Almè, è un fatto, sconta difficoltà di cassa: 600 mila euro per la causa legata a un incidente sul lavoro sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E sfondare i limiti del Patto di stabilità, con in arrivo sanzioni pesanti nel bilancio. Non solo: Energia&Ambiente avrebbe dovuto edificare in zona abitazioni per 700 persone.

Questo in base a un accordo di programma avviato nel 2008 coinvolgendo anche Sorisole, che avrebbe accolto un centro commerciale. Nel 2009 a Sorisole cambia amministrazione e l'intesa sfuma. Almè però aveva già ottenuto (e speso in opere) 1,3 milioni in oneri di urbanizzazione, che ora il privato può chiedere indietro.

La proposta, oggi, è convertire la cava in discarica, operazione che porterebbe anche il versamento al Comune di 5 milioni in standard. Con la chiosa nel documento presentato dalla società: «È impregiudicata, in caso contrario, la facoltà di chiedere la restituzione di tutte le somme versate». L'amministrazione ha detto la sua a stretto giro. «I soldi da restituire?

Li avremmo - dichiara il sindaco -. Siamo già fuori dal patto, sarebbe solo un'altra spesa». Ma rientrare nei limiti di bilancio - è un dato di fatto generale - non è operazione indolore. Aliquote che si alzano, servizi e opere tagliate è il campionario visto altrove. Qui spunta la discarica nel parco. Mentre il dibattito continua, da registrare ieri ci sono stati solo (pesanti) altolà.

Anna Gandolfi
Il Corriere della Sera - 15 settembre 2012 | 11:11

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