sabato 11 ottobre 2014

Alcuni consigli per il mese di ottobre

 
 
Trapianto cipolle e aglio
In ottobre si trapiantano cipolla bianca e aglio. Per mettere a dimora i bulbilli d’aglio ed avere ottime probabilità di successo è importante la scelta del terreno e la sua configurazione. Scegliamo un’aiuola dove in precedenza siano state messe a coltura piante che richiedevano una buona letamazione, come lo zucchino o il pomodoro. Il terreno sarà stato impoverito soprattutto d’azoto dato il rilevante sviluppo vegetativo di queste colture, ma la fertilità residua potrà considerarsi come il livello ottimale richiesto dall’aglio.
Alla porzione di terreno interessata è importante dare una configurazione in grado di consentire il facile sgrondo delle acque in eccesso: i mesi che ci attendono saranno segnati con tutta probabilità da abbondanti precipitazioni, e non si deve correre il rischio che si formi un indesiderato ristagno idrico. La sistemazione ideale sarebbe quella di piccoli appezzamenti sopraelevati rispetto al livello di campagna di 10, meglio 15, centimetri. Se non possiamo raggiungere tale livello di sopraelevazione, riduciamo l’ampiezza delle aiuole e teniamo conto di scavare ogni tre file profondi canalini di scolo.
La distanza d’impianto ideale è piuttosto variabile, ma orientativamente circa 15 centimetri sulla fila e 30 fra le file.
La scelta dei bulbilli dovrà essere fatta singolarmente, anche se questa operazione richiede tempo e attenzione, per evitare di contaminare il terreno con muffe del tipo sclerozio dell’aglio (Sclerotium cepivorum). Queste muffe secche sono in grado di insediarsi stabilmente nel terreno, così da colpire anche a distanza di anni colture simili all’aglio (cipolle dei vari tipi, scalogno e porro). Dovranno essere quindi impiegati solo i bulbilli perfetti, vitali e senza alcuna lesione, gli altri andranno eliminati.
Lavori periodici
La prima operazione necessaria prima dell’abbandono dell’orto, è la rimozione di tutti i detriti vegetali ancora presenti nelle aiuole, apparati radicali compresi, da togliere con l’aiuto di una vanga. I materiali possono avere tre diverse destinazioni:
·    si bruciano dopo averli lasciati seccare sul terreno (sempre con le dovute cautele) e, meglio, se su una lamiera tenuta sollevata dal terreno, dopo che questo è stato ben inzuppato d’acqua
·    si immettono nella compostiera, ma solo se sani e non attaccati da parassitosi e marciumi,  le malerbe possono essere inserite solo se giovani e non salite a seme, perché esistono semi capaci di mantenere la loro capacità germinativa anche dopo un valido processo fermentativo
·    se si tratta di frutti marci, o parti di piante malate si interrano in una buca dopo averli coperti con terra, uno strato di calce, e ancora terra
Pulito il terreno, si può procedere ad una lavorazione profonda, interrando concime organico, oppure si attende che tutto il terreno sia libero per effettuare una lavorazione completa.
In entrambe i casi è sempre consigliato ripristinare il sistema di scoline che consente l’allontanamento dell’acqua senza ruscellamenti.
Rincalziamo il porro per assecondarne lo sviluppo e favorire l’imbianchimento, oppure avvolgiamolo nella carta o nella paglia.

Concimazione

Il letame è il concime organico per eccellenza, capace di rinnovare la fertilità del terreno e mantenerla nel tempo, perché si rende disponibile all’utilizzo solo gradualmente. Il letame maturo si riconosce per la consistenza che deve essere pastosa, il colore che deve essere nero, la componente vegetale che deve essere già in buona parte fermentata e poco distinguibile dal resto, la totale assenza di percolato (cioè di una frazione liquida che si separa dal resto durante il trasporto o la sosta).
Il letame si acquista presso un allevamento bovino, od equino, e si può conservare fino all’utilizzo o alla maturazione se si tratta di materiale fresco a fermentazione solo parziale. Si conserva in mucchi, e non steso, coperti con materiale impermeabile o con un abbondante strato di paglia che ha la stessa funzione, ma consente alla massa di respirare. Si impiega ad una dose standard di 3-5 chilogrammi per metro quadrato anno. E’ particolarmente indicato per le colture a forte richiesta di principi nutritivi quali zucchino, pomodoro, cetriolo, melanzana, peperone, per i terreni poveri di sostanza organica, per quelli sciolti e quando si è costretti a ripetere una coltura su se stessa o in successione ad una con caratteristiche simili
Conservazione  delle ultime produzioni
Il raggiungimento del fine ciclo di molte colture pone il problema di dover trasformare o conservare abbondanti quantitativi di verdura specie se le aiuole sono state sovradimensionate e la produzione ha superato le attese.
Il prezzemolo e le aromatiche possono essere facilmente surgelati dopo un accurato lavaggio, magari già anche in combinazione fra loro. Spinaci e bietole si surgelano in formelle così da poterne dosare l’utilizzo con maggiore precisione e senza sprechi. Dopo la lessatura, si toglie la verdura dall’acqua, si scola, si comprime leggermente per eliminare altra acqua e si riempiono i contenitori da porre in freezer. Una volta surgelata si estrae la formella e si mette negli appositi sacchetti.


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