venerdì 29 ottobre 2010

Miglioramento di un terreno argilloso



Ogni vegetale piantato inizia ad “esplorare”o spessore di terreno che può variare dai 20 ai 50 centimetri. Lo sviluppo delle radici ha come scopo principale quello di assorbire elementi nutritivi tra i quali vanno ricordati per importanza l'acqua e l'aria.
Non si può dimenticare l'importante azione svolta da molti microrganismi presenti nel suolo nel processo di
nutrizione dei vegetali.
Quindi la presenza e il ricambio di acqua, aria con l'azione dei microrganismi sono le premesse fondamentali per una crescita rigogliosa e sana dei vegetali.

Cos'è un terreno argilloso e i rischi all'apparato radicale.
Un terreno argilloso è composto da particelle piccolissime di argilla il cui diametro è inferiore allo 0,002 millimetri. A causa della sua costituzione un terreno argilloso ha una porosità molto ridotta che rende difficoltosa e lenta la circolazione dell'aria e l'assorbimento dell'acqua. Il terreno argilloso è anche detto “terreno pesante” per la resistenza che offre alla lavorazione.
La sua ridotta porosità rende lenta e difficoltosa la circolazione dell'aria e dell'acqua a livello delle radici: l'acqua ristagna a lungo e impedisce non solo la circolazione dell'aria ma anche lo smaltimento dei gas che si formano nel suolo a seguito del metabolismo dei vari organismi che vivono nel terreno.
La mancanza di ossigeno agisce sul buon funzionamento delle cellule dell'apparato radicale delle piante, questo comporta un minore assorbimento di acqua e di elementi minerali da parte dei peli radicali. In aggiunta si può verificare un anomalo accumulo di anidride carbonica prodotta dai microrganismi e dall'attività radicale stessa, che può ridurre ulteriormente l'attività radicale. Si possono infine aggiungere episodi di vero e proprio avvelenamento nei riguardi delle radici per la formazione di sostanze tossiche fra cui l'acido solfidrico.
Data la premessa e viste le caratteristiche sopra esposte si può affermare che il terreno argilloso se non ammendato è poco adatta alla coltivazione .

Come ammendare un terreno pesante
Gli interventi che si faranno su un terreno argilloso o pesante devono mirare a ridurre i ristagni d'acqua , aumentare la circolazione d'aria nel terreno, per fare questo è necessario “alleggerire il terreno”.
E' pensiero comune quello di ricorrere alla sabbia, ma l'apporto di questo materiale non farebbe che peggiorare la situazione in quanto i piccoli granelli di sabbia andrebbero ad ostruire i pochi spazi presenti nel terreno creando così un terreno ancora più impermeabile.
Prima di iniziare le coltivazioni è opportuno effettuare una lavorazione profonda (80-90 centimetri) del terreno, e contemporaneamente interrare una massiccia quantità di letame bovino ricco di paglia (800-1000 kg per ettaro). La paglia in questo caso sarà l'elemento che conferirà maggiore leggerezza ala terreno.
E' opportuno dare un leggera pendenza al terreno, in modo che l'acqua possa essere “incanalata” verso la parte periferica del coltivato.
L'area coltivata sarà successivamente organizzata in aiuole rialzale (vedi come realizzare un'aiuola sinergica), in modo che le radici abbiano a disposizione uno spessore di terra rialzato rispetto alla quota media del terreno dove l'acqua potrebbe ristagnare.
Ricordiamo che un'aiuola rialzata e costruito in modo tale che il suolo non sia mai calpestato offre un eccellente permeabilità per l'acqua e per l'aria.
E' opportuno scavare le buchette per i trapianti evitando l'utilizzo di punteruoli e trivelle, infatti questi strumenti creano una buchetta con pareti lisce che con l'indurimento del terreno si potrebbero trasformare in una “camicia di forza” che impedisce lo sviluppo delle radici.
Infine tutte le lavorazioni del suolo verranno effettuate grossolanamente, cioè evitando l'utilizzo di frese utilizzando invece delle forche foraterra. Una lavorazione troppo fine del suolo provoca l'indurimento e il ricompattamento dello stesso, vanificando tutto il lavoro sin ora svolto.








Il presente articolo è tratto da "Civiltà Contadina" http://www.biodiversitabg.altervista.org/ come altri presenti su questo Blog
La Redazione

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