domenica 20 marzo 2011

Casette per pipistrelli, e' 'bat-mania'

In un giorno 150 richieste al Parco delle Orobie e decine di telefonate anche da fuori provincia
Obiettivo degli esperti: preservare la specie, «rimedio naturale» contro zanzare e moscerini.

Forse è un po' presto per parlare di «bat-mania», ma i primi sintomi ci sono tutti. Basti un dato: in una sola giornata, sono più di 150 i bergamaschi che si sono rivolti al settore faunistico del Parco delle Orobie per avere delucidazioni sulla possibilità di appendere sul muro di casa – o nelle vicinanze – una «bat box», cioè una scatola in legno destinata (se collocata correttamente) a diventare un riparo per pipistrelli.
L'obiettivo dell'iniziativa (proposta nell'Anno internazionale del pipistrello), per gli esperti del Parco delle Orobie è garantire un aumento delle cavità e dei rifugi disponibili per questi animali, la cui presenza in Bergamasca negli ultimi anni si è ridotta sensibilmente a causa di vari fattori, tra cui il degrado dei boschi e la riduzione di siepi e zone umide. Per questo una sessantina di «bat box» sono in distribuzione proprio in questi giorni nelle scuole bergamasche, ma per chi lo desidera c'è l'opportunità pure di acquistarne (al costo di 30 euro) una per uso «domestico».

Decine di chiamate
La proposta, lanciata qualche giorno fa anche attraverso il nostro quotidiano, ha raccolto un successo sorprendente: «Sono arrivate decine di mail e telefonate, da tutta la provincia e anche da fuori», conferma Chiara Crotti, referente per la fauna del Parco delle Orobie.
Ad attrarre tanto interesse, si presume, sono soprattutto le abitudini alimentari dei chirotteri, capaci di ingoiare in una sola notte dai 50 ai 10.000 insetti, tra cui zanzare, mosche e moscerini. Insomma, si tratterebbe di portarsi a casa un valido aiuto «naturale» per la lotta a punture e ronzii. Senza contare che, dicono gli esperti, «le loro specie sono un ottimo fertilizzante naturale».
Ovviamente non basta piazzare la scatola fuori casa per assicurarsi che l'animaletto decida di occuparla: «I pipistrelli sono animali selvatici e si muovono liberamente, non si può avere la certezza che decidano di colonizzare la "bat box" – spiega l'esperta –. Se questa viene collocata correttamente, tuttavia, le probabilità aumentano».

Dove metterla?
La posizione migliore è sulla parete esterna della casa (o sul tronco di un grosso albero), a un'altezza di circa 4 metri da terra, al sicuro dai predatori e dalle intemperie e lontana da luci notturne (per esempio, sotto il culmine del tetto). Al di sotto dell'entrata della scatola va lasciato uno spazio libero sufficiente, di almeno due metri. E ci vuole pazienza: le probabilità di successo aumentano col passare del tempo.

Stagione giusta per le bat box
La stagione migliore per installare la casetta è proprio questa, perché a marzo i pipistrelli si svegliano dal letargo e vanno in cerca di un rifugio per l'estate. «La cavità della "bat box" è adatta a questo scopo», spiega l'esperta. La presenza dei chirotteri non è pericolosa: si tratta di animali innocui. L'unica controindicazione da tenere presente è il rischio che, in mancanza del pipistrello, la «bat box» possa essere occupata da ospiti assai meno graditi: le vespe.
Il Parco delle Orobie ha affidato la costruzione delle «bat box» – in legno non trattato – al Consorzio forestale Presolana. Per informazioni e prenotazioni si può contattare il Parco delle Orobie via mail (settore.faunistico@parcorobie.it) o telefonando al numero 035.224249.

Fausta Morandi - L'Eco di Bergamo - Domenica 20 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 38

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