lunedì 14 febbraio 2011

L’ortomania contagia i bergamaschi



Dai bambini ai pensionati, una passione senza età

Una passione che sembrava perduta con la generazione dei nostri nonni e che, invece, sta lentamente tornando a contagiare l’Italia, in forme spesso originali e comunitarie.
Un ritorno tanto inatteso da costringere gli osservatori dei cambiamenti di costume a coniare un termine apposito – gliù «ortisti» – per indicare quell persone, normalmente impiegate in lavori d’ufficio piuttosto che
casalinghe e pensionati, che riscoprono il gusto di mangiare verdure coltivate con le proprie mani, di cui si conosce l’origine e la genuinità. Una moda – se è lecito chiamarla così – che sta facendo proseliti anche a Bergamo, al punto che l’Orto botanico di Città Alta ha dovuto raddoppiare i suoi corsi di orticoltura domestica per far fronte alle numerosissime iscrizioni.

Prodotti chimici off limits
Parlando con i partecipanti al corso, è difficile individuare le cause del fenomeno, ma il numero degli iscritti costringe a prenderne atto. È la stessa tipologia degli ortisti a essere molto variegata: «Ad eccezione di avvocati e altri professionisti – commentata Alberto Magri, agronomo e collaboratore dell’Orto botanico
– i partecipanti sono persone che svolgono i lavori più svariati si parte dai laureati in discipline connesse all’agricoltura per arrivare al pensionato che ha sempre desiderato curare un proprio orto ma, per un motivo
o per l’altro, non ci è mai riuscito.
Poi ci sono le casalinghe, gli appassionati in cerca di qualche trucco, i genitori che vogliono coltivare con i figli una o due piantine sul terrazzo di casa».

Persone diverse, mosse da diverse motivazioni e con diverse aspettative. Giovanni, ad esempio, è un pensionato cha cerca di far fruttare un pezzetto di terreno sotto casa: «Mi sono mess d’impegno qualche tempo fa, senza avere nessuna esperienza.
Pian piano, facendo anche degli errori, sto imparando a coltivare vari tipi di ortaggi e, quando arriva la primavera , mi prendo le mie soddisfazioni: pomodori, cornetti, piselli, insalata. Il tutto senza diserbanti né altri prodotti chimici, perché coltivando per me stesso, non ho nessun interesse a rendere intensiva la mia agricoltura: se a causa degli infestanti parte del raccolto va persa, pazienza! Quel che resta sarà genuino e senza veleni».

Anche Roberto, geometra, sulla cinquantina, ha un pezzetto di terra a disposizione: «Quest’anno, con i miei figli, abbiamo deciso di trasformare il giardino in un piccolo orto. In realtà quella era stata la sua origine e io
stesso, da piccolo, aiutavo gli zii a seminarlo e a tenerlo in ordine.
Ora, pur lavorando, mi piacerebbe dedicare i fine settimana a rimetterlo in sesto. È un hobby molto più nobile di tanti altri e anche un’occasione per fare un po’ di attività fisica a costo zero».
Un hobby che può essere praticato anche su un semplice terrazzo: «Io – dice Maria Cristina – lavoro a tempo pieno come impiegata e non ho nemmeno un giardino, ma mi hanno detto che con qualche vaso sul terrazzo e
un po’ di accortezze potrei tranquillamente far crescere qualche piantina. I pomodori e i piselli, ad esempio, crescono in altezza, ma non necessitano di troppo spazio. Certo, non potrò rinunciare alla spesa dall’ortolano, ma qualche soddisfazione potrei togliermela, imparando anche trucchi per i fiori di casa».
 
Impegno a misura di bambino
Il fatto, poi, che l’orticoltura possa avere una qualche valenza pedagogica non deve essere sfuggito
a Bruno, impiegato con due bambini al seguito: «Mi hanno portato qui mio figlio e il suo cuginetto – dice – e l’idea mi è piaciuta molto: per noi, coltivare qualche pianta sul terrazzo di casa sarebbe poco più che un gioco,
ma un gioco carico di insegnamenti.
Prendersi cura di una pianta, per quanto piccola, richiede comunque costanza e attenzione, un impegno a misura di bambino che può offrire lo spunto per imparare qualcosa di autentico». Come in tutti le arti, del resto,ù anche in quella dell’orto non si finisce mai di imparare. Alberto Magri assicura però che, dopo queste poche lezioni all’Orto botanico, ciascuno dei partecipanti avrà già acquisito le nozioni di base per far crescere qualche frutto: «Accortezze, trucchi e occhio clinico verranno poi, con l’esperienza».

P. G. BAGGI - L'Eco di Bergamo - lunedì 14 febbraio 2011 Cronaca, pag. 8



Nota della Redazione del Blog:

L'Associazione "Amici del Giardino Comunitario - Auser " da tempo è a disposizione degli appassionati di orticoltura, nel caso specifico alle nuove generazioni,  per diffondere tale attività.
Il nostro Centro è presso l'Istituto Tecnico Scolastico di Agraria in via Borgo Palazzo. Chiunque può accedervi gratuitamente prendendo appuntamento con 
Al berto Sangalli
Via Stelvio 6 - Bergamo
tel. 035 241812

1 commento:

  1. appassionati orto visitate www.planethouseitalia.net affittano piccoli pezzi di orto in provincia di Bergamo

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