Lunedì 9 aprile ho assistito alla trasmissione “Fuori TG” http://www.rai.it/dl/tg3/rubriche/PublishingBlock-307dcfe8-5184-467e-928a-98ae4bbf2d1f.html# che ha trattato il tema degli “orti in città”.
La nostra Associazione “Amici del Giardino Comunitario –
Auser” da diversi anni propone la condivisione dell’hobby dell’orticoltura, considerato
oggi anche un concreto sostegno all’economia familiare.
Sei anni orsono, presso il Centro per anziani di via Rovelli,
l’Amministrazione Comunale di Bergamo aveva messo a disposizione ai volontari e
volonterosi uno spazio in parte adibito a giardino e orto botanico, in parte
riservato alle coltivazioni orticole. Lo spazio era, ed è ancor oggi, dotato di
attrezzi e da due casette prefabbricate utilizzate come spogliatoio e deposito,
e collegato alla rete idrica per le indispensabili periodiche irrigazioni. Il
mantenimento della parte adibita a giardino e orto botanico era assicurato, in
massima parte, dagli orticoltori in cambio dell’ospitalità e della raccolta dei
propri prodotti.
Tutto sembrava procedesse in buona armonia sino a quando, con una decisione tanto improvvisa quanto inspiegabile, l’allora Assessore competente decise che la striscia riservata agli orti dovessero sparire.
Il gruppo degli “ortolani” si era costituito in Associazione e aveva chiesto all’Assessore di poter gestire in modo autonomo gli spazi, sia quelli concernenti il giardino sia la parte coltivata a orti, proponendo di avviare una collaborazione con scuole o altre associazioni locali per un miglior utilizzo anche in chiave didattica e sociale delle attività. La risposta fu negativa
Naturalmente con gli orti sparirono anche gli orticoltori
che trovarono altrove maggior spazio e miglior accoglienza (L’Istituto Tecnico
Provinciale di Agraria “Mario Rigoni Stern” di via Borgo Palazzo).
In seguito su tale striscia si è costruita una serra
affidata alla Scuola Elementare “Valli” e, per la didattica “agraria”, al
personale docente della stessa. Purtroppo mancando le reali competenze, dopo le
prime iniziative, i risultati sono da ritenersi abbastanza fallimentari.Nel frattempo l’Associazione “Amici del Giardino Comunitario – Auser” ha avviato presso l’Istituto di Agraria e in stretto collegamento con le autorità scolastiche dello stesso Istituto, corsi per studenti diversamente abili utilizzando, , per le attività nei mesi invernali, una serra loro riservata.
Riflettendo sulla trasmissione televisiva, citata all’inizio,
ritengo che a Bergamo sia stata persa un’occasione per avviare anzitempo un’attività
ecologicamente apprezzata e utile alla
comunità.
Gallicus
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