Fu quel
giorno che, assieme ad altri 6 amici, ortolani per hobby, si decise di
costituire un'Associazione per coltivare, in comunità, un'area messa a
disposizione dall'istituto Scolastico Statale di Agraria di Bergamo.
Ma facciamo un passo
indietro.
Precedentemente,
con altri amici dilettanti orticoltori, avevamo a disposizione alcuni spazi
comunali di via Rovelli, accanto al Centro Anziani. Oltre ai rispettivi
appezzamenti di orto assicuravamo la manutenzione dell'ampia area adibita a
giardino e piante aromatiche.
Improvvisamente,
nel mese di gennaio del 2009, da parte dell'Assessore e del Responsabile
dell'Orto Botanico di Città Alta, ci
vengono poste condizioni inaccettabili per poter continuare la nostra attività.
In buona
sostanza dovevamo accettare che i prodotti degli orti coltivati (una decina)
fossero messi a disposizione di chiunque frequentasse l'area.
Ovviamente
tale proposta significava, e non troppo
larvatamente, che l'orticoltore, che curava la sua porzione di orto, poteva trovarsi un mattino con tutti i
prodotti già raccolti da altri.
Proposta indecente rivolta a coloro che
lavorano tutto l'anno per raccogliere qualche kilogrammo di verdure e che
potevano ritrovarsi senza i prodotti frutto della sua fatica. Ma proprio perché
era indecente e non ricevibile, aveva lo scopo preciso di farci
"sgomberare".
Ovviamente,
non venne accolta alcuna nostra rimostranza e vennero scartate tutte le nostre
proposte alternative: ce ne andammo in blocco.
Qualche
giorno dopo, preso atto della situazione e consultato il Preside dell'Istituto
di Agraria, decidemmo di organizzarci spontaneamente, sotto forma di
Associazione che denominammo "Amici del Giardino Comunitario"
e con l'Atto costitutivo, per l'appunto siglato da sette Soci fondatori, iniziò
la nostra avventura.
Ai 7 fondatori dell'Associazione
che firmarono l'Atto costitutivo: , Ghioni Ambrogio, Locatelli Piermarco,
Quarti Giuseppe, Previtali Gustavo, Sangalli Alberto, Visani Giovanni e Zenoni
Marco, ben presto si unirono altri orticoltori dell'Orto di via Rovelli:
Achilli Annamaria, Pellegrini Sergio e Riccardo
Schwamenthal.
Contemporaneamente
ci associammo all'Auser Provinciale di Bergamo, l'Onlus che ha tra i propri
obiettivi lo sviluppo delle relazioni intergenerazionali e la trasmissione
delle esperienze dalle vecchie alle nuove generazioni.
Ci venne
affidato uno spazio, abbastanza ampio da contenere una decina di lotti,
ciascuno di circa 25 metri quadri, sufficienti per continuare l'attività
orticola.
Unitamente
al terreno ci fu permesso di utilizzare un vecchio pollaio, ormai in disuso, da
impiegare come deposito per le nostre attrezzature con ampio spazio antistante.
Il terreno
era da dissodare, arare, sarchiare, concimare e recintare, il tutto utilizzando
il materiale depositato e dimenticato da anni in un angolo, all'aperto e sotto
alcune vecchie tettoie della scuola.
Autotassandoci
e grazie ad un'elargizione di qualche centinaio di euro, da parte di una Banca
cittadina, e di una fornitura di tubi in plastica, per l'impianto idrico, da
parte di un'Azienda in loco, trasformammo lo spazio concessoci in un piccolo
paradiso verde. La spesa sostenuta, tuttavia, fu notevole per le nostre
finanze, oltre 1600 euro.
Il progetto
prevedeva un'area antistante gli orti da adibire a giardino per la messa a
dimora e la coltivazione di alberi da frutto, erbe aromatiche e fiori. A
seguire l'ingresso agli orti organizzati con vialetti divisori e con una
fontanella artigianale, necessaria all'irrigazione estiva. Non mancava il
pergolato sotto il quale sistemammo un tavolino e due panche per le soste
durante le ore più calde.
Lavorammo
sodo per oltre un mese nell'approntare l'area e dare il via alla coltivazione
vera e propria all'inizio della primavera del 2009.
Ma il nostro sogno, e
progetto finale, andava oltre.
L'avevo
volutamente inserito nelle "finalità" dell'Associazione all'articolo
1: «...per
il perseguimento esclusivo di finalità di solidarietà sociale, .........si
propone di sviluppare l'iniziativa di operare in tutti i modi utili a favore
delle famiglie e dei singoli svantaggiati, per superare il rischio o le
conseguenze dell'emarginazione soprattutto dei più deboli.».
E nell'ambito
scolastico quale miglior attenzione avremmo potuto rivolgere se non agli alunni
diversamente abili ?
Con il
Responsabile scolastico avviammo un progetto che avrebbe coinvolto gli studenti
diversamente abili dell'Istituto: Il "Progetto Iris". Da parte
nostra avremmo presentato un programma annuale che, dopo l'approvazione degli
Organismi scolastici, sarebbe diventato formalmente esecutivo.
« Obiettivi
formativi del Progetto Iris
Progetto elaborato
per alunni che presentano un ritardo cognitivo medio e medio-grave, ed ha la
finalità di promuovere le autonomie sociali e personali attraverso la
realizzazione di un laboratorio di serra.
Il progetto
s’inquadra nella realizzazione di interventi didattici finalizzati
all’acquisizione di abilità cognitive, operative e comunicative attraverso
concrete esperienze di lavoro. Le attività pratico-operative si propongono di
aiutare i ragazzi in difficoltà ad esprimersi al meglio attraverso il “ fare “,
inteso come progettazione e realizzazione di
sequenze operative.»
In concreto
il Progetto consiste nell'utilizzo di una serra dismessa per il loro
coinvolgimento nell'addestramento e l'assistenza, in orario scolastico, e
mettendo a disposizione di ciascun ragazzo un piccolo lotto di terreno, istruendolo nei vari processi di coltivazione
dei prodotti ortofrutticoli durante l'orario scolastico.
I prodotti maturati
durante il periodo del "Corso" sono a loro disposizione e, al termine dell'anno scolastico si procede
alla consegna di un "Attestato di frequenza" alla presenza del
personale scolastico e delle famiglie dei ragazzi coinvolti.
Oltre
l'attivazione del Progetto Iris, un altro obiettivo é alla base
dell'Associazione, quello di condividere tra gli "amici" l'hobby
dell'orticoltura con spirito comunitario, senza barriere e senza rivalità, con
lo spirito aperto ad esperienze di gruppo.
Nel corso
degli anni, si sono alternati diversi amici, in alcuni casi per motivi di età,
in altri per eventi luttuosi, ma le nuove forze che li hanno sostituiti hanno
mantenuto lo stesso spirito che ha informato inizialmente l'Associazione.
Nel 2016, é
stata sottoscritta una Convenzione formale con l'Istituto Scolastico di
Agraria, grazie alla quale sono stati messi a disposizione ulteriori spazi da
destinare alle attività orticole.
Nello stesso
anno, grazie ad un contributo degli Istituti Educativi della Provincia di
Bergamo, é stato possibile rifare completamente l'impianto d'irrigazione, al
fine di evitare onerose perdite d'acqua lungo il vecchio percorso, realizzato
artigianalmente nel 2009.
Altra
importante realizzazione, degli ultimi anni, é stata l'allacciamento
dell'impianto elettrico nel deposito - magazzino che permette di avere
l'energia elettrica per l'utilizzo di attrezzature atte alla riparazione degli
attrezzi ammalorati.
Quanta
strada abbiamo fatto in questi dieci anni. Quanti amici sono passati,
condividendo le nostre attività e rendendo un servizio alla comunità e quanti
sacrifici, anche economici, sono stati superati.
Ci sono
ancora cose da fare, oltre il pressoché lavoro quotidiano, cose che con la
tenacia che ci contraddistingue prima o poi saranno realizzate.
La nostra storia fotografica é sulla pagina
https://coltivalorto.blogspot.it/p/album-fotografico-del-progetto-iris.html
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https://coltivalorto.blogspot.it/p/album-fotografico-del-progetto-iris.html
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