mercoledì 11 dicembre 2019

Le “Gioie e dolori” della responsabilità.





Queste brevi note sono rivolte a coloro che si  assumono la Responsabilità di gestire un Gruppo, una Comunità costituitesi spontaneamente, che svolgono attività in qualsiasi campo e che prevedono una conseguente organizzazione tra gli aderenti.

Il Gruppo, o la Comunità, per funzionare devono sapersi organizzare e gestire in modo che tutti possano svolgere i compiti loro assegnati nel modo più razionale e produttivo possibile.

Pertanto è necessario che qualcuno si assuma il ruolo di dirigerla, prevedendo regole di comportamento a beneficio di tutti e non a scapito di alcuni. Tale ruolo può essere giudicato in diversi modi:

·        °  Il più semplice è quello dell’indispensabilità della sua esistenza organizzativa, e pertanto, cercando di rispettarne i principi che lo informano;

·        ° Il meno semplice è quello di accettarlo coma un “ruolo necessario ma sopportato”, nel qual caso spesso ignorato;

·        ° Quello maggiormente scoraggiante è l’imputazione, per chi tale responsabilità si assume, di essere additato come un “dictator” che lede le altrui libertà di comportamento anche se volte all’interesse e all’immagine comune.

In buona sostanza esiste il rischio che una buona e proficua organizzazione sia scambiata per una personale “dittatura”.

Mediare tra queste interpretazioni è difficile e comporta, sovente, dover scontrarsi personalmente (e aggiungo, antipaticamente) con alcuni aderenti.

Si deve essere “sul pezzo” costantemente, a volte sacrificando altri interessi personali per controllare che tutto funzioni. Dalle cose più semplici e banali a quelle più importanti.  Dal rispetto dei "Regolamenti" all'osservanza degli impegni assunti con altri Enti e/o e Organismi.  Pedissequamente controllando e osservando le strutture, il materiale, la partecipazione e cercare di risolvere i problemi che puntualmente possono verificarsi. 

innanzitutto è fondamentale il rispetto reciproco tra i componenti.

Il ruolo non è facile, non sempre si viene compresi e seguiti, ma se l’obiettivo finale è il mantenimento del Gruppo e/o della Comunità e dei suoi obiettivi condivisi alla fine il bilancio tra “gioie e dolori” è in pareggio.

E se alla conclusione il ruolo da voi svolto potrà costare anche la mancanza di una personale, seppur minima, gratificazione poco male.  

Se il disegno originario è mantenuto e continua, il tempo, galantuomo, vi restituirà i dovuti riconoscimenti.

Gallicus




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