Trapianto cipolle e
aglio
In ottobre si trapiantano cipolla bianca e
aglio. Per mettere a dimora i bulbilli d’aglio ed avere ottime probabilità di
successo è importante la scelta del terreno e la sua configurazione. Scegliamo
un’aiuola dove in precedenza siano state messe a coltura piante che
richiedevano una buona letamazione, come lo zucchino o il pomodoro. Il terreno
sarà stato impoverito soprattutto d’azoto dato il rilevante sviluppo vegetativo
di queste colture, ma la fertilità residua potrà considerarsi come il livello
ottimale richiesto dall’aglio.
Alla porzione di terreno interessata è
importante dare una configurazione in grado di consentire il facile sgrondo
delle acque in eccesso: i mesi che ci attendono saranno segnati con tutta
probabilità da abbondanti precipitazioni, e non si deve correre il rischio che
si formi un indesiderato ristagno idrico. La sistemazione ideale sarebbe quella
di piccoli appezzamenti sopraelevati rispetto al livello di campagna di 10,
meglio 15, centimetri. Se non possiamo raggiungere tale livello di
sopraelevazione, riduciamo l’ampiezza delle aiuole e teniamo conto di scavare
ogni tre file profondi canalini di scolo.
La distanza d’impianto ideale è piuttosto
variabile, ma orientativamente circa 15 centimetri sulla fila e 30 fra le file.
La scelta dei bulbilli dovrà essere fatta
singolarmente, anche se questa operazione richiede tempo e attenzione, per
evitare di contaminare il terreno con muffe del tipo sclerozio dell’aglio (Sclerotium cepivorum). Queste muffe
secche sono in grado di insediarsi stabilmente nel terreno, così da colpire
anche a distanza di anni colture simili all’aglio (cipolle dei vari tipi,
scalogno e porro). Dovranno essere quindi impiegati solo i bulbilli perfetti,
vitali e senza alcuna lesione, gli altri andranno eliminati.
Lavori
periodici
La
prima operazione necessaria prima dell’abbandono dell’orto, è la rimozione di
tutti i detriti vegetali ancora presenti nelle aiuole, apparati radicali
compresi, da togliere con l’aiuto di una vanga. I materiali possono avere tre
diverse destinazioni:
·
si bruciano dopo averli lasciati seccare sul terreno
(sempre con le dovute cautele) e, meglio, se su una lamiera tenuta sollevata
dal terreno, dopo che questo è stato ben inzuppato d’acqua
·
si immettono nella compostiera, ma solo se sani e non
attaccati da parassitosi e marciumi, le malerbe possono essere inserite
solo se giovani e non salite a seme, perché esistono semi capaci di mantenere
la loro capacità germinativa anche dopo un valido processo fermentativo
·
se si tratta di frutti marci, o parti di piante malate
si interrano in una buca dopo averli coperti con terra, uno strato di calce, e
ancora terra
Pulito
il terreno, si può procedere ad una lavorazione profonda, interrando concime
organico, oppure si attende che tutto il terreno sia libero per effettuare una
lavorazione completa.
In
entrambe i casi è sempre consigliato ripristinare il sistema di scoline che
consente l’allontanamento dell’acqua senza ruscellamenti.
Rincalziamo
il porro per assecondarne lo sviluppo e favorire l’imbianchimento, oppure
avvolgiamolo nella carta o nella paglia.
Concimazione
Il letame è il concime organico per
eccellenza, capace di rinnovare la fertilità del terreno e mantenerla nel
tempo, perché si rende disponibile all’utilizzo solo gradualmente. Il letame
maturo si riconosce per la consistenza che deve essere pastosa, il colore che
deve essere nero, la
componente vegetale che deve essere già in buona parte fermentata e poco distinguibile
dal resto, la totale assenza di percolato (cioè di una frazione liquida che si
separa dal resto durante il trasporto o la sosta).
Il letame si acquista presso un
allevamento bovino, od equino, e si può conservare fino all’utilizzo o alla
maturazione se si tratta di materiale fresco a fermentazione solo parziale. Si
conserva in mucchi, e non steso, coperti con materiale impermeabile o con un
abbondante strato di paglia che ha la stessa funzione, ma consente alla massa
di respirare. Si impiega ad una dose standard di 3-5 chilogrammi per metro
quadrato anno. E’ particolarmente indicato per le colture a forte richiesta di
principi nutritivi quali zucchino, pomodoro, cetriolo, melanzana, peperone, per
i terreni poveri di sostanza organica, per quelli sciolti e quando si è
costretti a ripetere una coltura su se stessa o in successione ad una con
caratteristiche simili
Conservazione delle
ultime produzioni
Il raggiungimento del fine ciclo di molte
colture pone il problema di dover trasformare o conservare abbondanti
quantitativi di verdura specie se le aiuole sono state sovradimensionate e la
produzione ha superato le attese.
Il prezzemolo e le aromatiche possono
essere facilmente surgelati dopo un accurato lavaggio, magari già anche in
combinazione fra loro. Spinaci e bietole si surgelano in formelle così da
poterne dosare l’utilizzo con maggiore precisione e senza sprechi. Dopo la
lessatura, si toglie la verdura dall’acqua, si scola, si comprime leggermente
per eliminare altra acqua e si riempiono i contenitori da porre in freezer. Una
volta surgelata si estrae la formella e si mette negli appositi sacchetti.
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